Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/323

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386 LIBRO quasi indivisibil compagna , P astrologia giudici a ri a , fu il principale oggetto a cui si rivolsero i più egregi ingegni di questo secolo, miseramente ingannati dal volgar pregiudizio non meno che dall’esempio di tanti grand’uomini che gli aveano preceduti. Fin dal secolo xiii erasi introdotta, come a suo luogo si è osservato, nelle università di Bologna e di Padova la cattedra dell1 astrologia giudiciaria, e più altri esempj ne recheremo tra poco, appartenenti al secolo di cui scriviamo. Qui basti solo rammentar quel Guglielmo di Montorso, modenese di patria e professore di astrologia in Padova, di cui il Facciolati ha pubblicato la iscrizion sepolcrale: Quem Mutinae rupes genuit Montorsia Castri, Guglielmus jacet hic nunc veri cognitor astri. Facc. Fasti, pars i » p. 49» ec. In questo parimente , come nel secolo precedente , i più potenti sovrani non si credean felici abbastanza, se non avea 11 al fianco qualche famoso astrologo, come da varie pruove si farà manifesto, e già abbiamo osservato che il medesimo re Roberto, benchè fosse lui de’ più saggi e de’ più dotti monarchi che mai sedesser sul trono , non andò esente da cotal puerile superstizione. Non è dunque a stupire se molti eran coloro che in questo studio si applicavano, da cui poteano sperare e onore e vantaggio. E due tra essi furono celebri singolarmente anche per le sinistre loro vicende, e de’ quali perciò ci convien qui ragionare con