Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/326

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SECONDO 20J) notizie. Ciò non ostante anche la narrazione del Savonarola ci offre più cose che certamente son Favolose; e ci mostra con ciò quanto presto cominciarono ad ingombrarsi di errori le memorie della Vita di quest’astrologo. Con vie n dunque esaminarle con qualche particolar diligenza, per separare il vero dal falso, e il certo dall’incerto. Vili. Pietro, soprannomato d’Abano pel vii- SlVIlv,’1... laggio di questo nome nel territorio di Padova, « « . 00. 1 1 1 *uo sobilli cui venne a luce, e spesso ancora detto nuinParigi. Pietro da Padova, nacque F anno i25o, come chiaramente raccogliesi da due passi del suo Conciliatore , in un de’ quali ci dice (differ. 9) ch’egli scriveva quell’opera l’anno 1303, nell’altro che allor contava 53 anni di età (differ. 49)• Nella profession di Fede fatta poco innanzi alla sua morte, di cui parleremo fra poco, ei si dice figlio q. Domini Constantii de Abano; e quindi credesi eli’ ei fosse figlio di quel Costanzo d’Abano notaio, di cui lo Scardeone rapporta la lapide sepolcrale (De Patav. Antiq. l. 2, class. 9), se pure la somiglianza del nome è indicio bastante per affermarlo. Che giovinetto andasse in Grecia ad apprendervi quella lingua, si afferma da molti scrittori padovani, e, fra gli altri, dal citato Savonarola (l. cit. p. 1154) colle seguenti parole: Is enim quum lite ri s Latinis esset non mediocriter imbutus ad capessendas Graecas Constantinopolim profectus est, ubi Philosophorum et Medicorum copiosus numerus florente studio aderat. Quo tempore in eis tantum profecit, ut sedem matutinam etiam Tnuuoscui, Voi. V. 19