Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/330

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SECONDO 293 Pietro scrivesse in Parigi il suo Conciliatore, è probabile ancora che ivi cominciasse egli a sostenere cotali accuse. X. E che Pietro fosse uno de’ più supersti- *• , ». • 1 in i-i 1 1 Quanto ziosi coltivatori dell astrologia, la sola sua opera <■* *<-* poc’anzi accennata basta a provarcelo aperta- coltivatore, mente, poiché in essa ei ne fa spesso menzione ed uso, e la difende contro coloro che la biasimavano, e si protesta più volte di esercitarla, sino a dire che avea provato, per esperienza, essere assai efficace ad acquistare scienza la preghiera fatta a Dio in una cotal situazion de’ pianeti, ch’io, che non son punto astrologo, confesso di non intendere: unde et invocationem ad Deum per me factam percepi ad scientiam conferre capite cum Jove medio ante Coeli, et Luna eunti ad ipsum (diffi 113). Ei volle ancora persuadere i suoi Padovani, come narra il Savonarola (l. cit. p. 1155), di fondare una nuova Padova sotto una congiunzione di stelle che a’ suoi tempi apparve, e ch’ei diceva felicissima. Ma essi ebbero più riguardo al certo danno della gravissima spesa, che alla incerta speranza di lieta sorte. Di questa pretesa sua scienza lasciò egli un celebre monumento a’ medesimi Padovani; perciocchè nel pubblico loro palagio fece dipinger gran numero di figure che rappresentavano i pianeti e le stelle, e le diverse azioni che dipendevano da’ loro influssi. Lo Scardeone avverte (Hist. Patav. l. 1, class. 9) che cotai pitture, essendo per un incendio perite, erano state rinnovate da Zotto o Giotto pittore insigne; e il co. Mazzuchelli, sull’autorità del Tommasini, dice che ciò avvenne