Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/406

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SECONDO 3 6<) noi verremo qui, secondo il nostro costume, ragionando partitamente di quelli che ottennero maggior fama. V. E sia il primo quel Dino di cui abbiam fatta menzione parlando di Cecco d’Ascoli. Filippo Villani ne ha scritta la Vita, dandogli luogo tra gli uomini illustri fiorentini. Ma assai scarse son le notizie ch’ei ce ne ha tramandate. Dino, secondo il Villani, nacque in Firenze da Buono, o, come si legge in altri codici, da Bruno famoso chirurgo; e perciò alcuni han creduto ch’ei fosse figlio di quel Bruno chirurgo dello scorso secolo, di cui abbiam altrove parlato. Ma ivi appunto abbiam dimostrato che quel Bruno fu calabrese di patria, e che niuna relazione ebbe con Dino. Questi, prosiegue il Villani, secondo la traduzione italiana pubblicata dal co. Mazzucchelli (Vite d’ill Fior. /). a cui è conforme l’originale latino dato in luce dall’ab. Mehus (Vita Ambr. camald, p. i (>/j), si dette allo studio in Bologna (poco innanzi avea detto che ebbe a maestro il famoso Taddeo), ove nell arti liberali della filosofia e nella dottrina di medicina tanto valse, che di volontà di tutto V universale studio fu promosso alla cattedra; e avendo già lungo tempo con famoso nome insegnata la medicina, ingiuriato dalla invidia de’ dottori di Bologna, se ne andò a Siena, e quivi lesse; ma richiamato da’ Bolognesi non volle tornare. Questo è ciò che della Vita di Dino ne racconta il Villani; e noi dobbiam procurare di rinvenirne, se sia possibile, qualche più esatta notizia. L’ab. de Sade afferma, senza recarne pruova di sorte alcuna (Mém. pour la vie Tuiaboschi, Voi V\ v. INuliiie di Diiiu del Garbo: »uo sn^ionio ili duglia c in Sìcuj.