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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/436

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SECONDO 3 99 XIX. Un altro non men celebre medico ebbe questa dotta famiglia , cioè Galeazzo. Il Savo- Jpi«uoi d» narola non ci dice di chi egli fosse o figliuolo; o fratello; ma poichè afferma di averlo avuto a maestro (l. cit. p. 1165), e aggiugne ch’egli essendo già vecchio fu concorrente nell’università di Padova con Jacopo da Forlì, da noi mentovato poc’anzi, sembra certo ch’egli giungesse fino agli ultimi anni di questo secolo, e forse toccasse ancora il seguente; e quindi è probabile che ei fosse fratello di Marsiglio e di Giovanni. L’Alidosi, nondimeno, il dice figliuol di Giovanni, e il fa professore di logica in Bologna nel 1388 (Dott. forest, p. 30), nell’anno stesso cioè in cui leggea ivi Giovanni, ch’ei gli dà per padre. Anche Galeazzo è onorato col titolo di famosissimo. Ma ciò che è per lui più onorevole, si è, ch’egli essendo ancor giovane, come narra il medesimo Savonarola, fu chiamato all’università di Vienna nell’Austria, ed ivi ebbe per più anni la cattedra ordinaria di medicina, e fu ancora medico di libertini de Salso de Placentia defensivus opinionis Galeni et plusi/uam concertalorius de corpore egro simpliciter et reprova tivus errorum Magi stri Johannis de Sancta Sophia de Padua, et responsivus ad omnia dieta Magi stri J. de Sancta Sophia, que ipse srripsit in suo Tractatu: il qual opuscolo è diretto all’università di Padova; e in esso si duole l’autore che Giovanni avesse fatta a un suo primo trattato una risposta piena di villanie e d’ingiurie. delle quali però non è men liberale Albertino verso il suo avversario. Un altro opuscolo se ne lia nella Guarneriana in San Daniello col titolo: Modus preservando aì’jue tuendi corpora a peste, quantum Medico est jjossibile.