Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/435

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3(j8 LIBRO Fanno i410 (<*)• ne reca inoltre l’iscrizione sepolcrale , la quale, se non sapessimo quanto facilmente allora si ottenessero le lodi, ci persuaderebbe che medico più dotto al mondo non fosse mai stato: Artista eximius , Medicinae ri te Monarcha, Atque salus Patavi grandis et alta jacet. Ecce pater Studii , languentum cura Joannes , Ortum cui Celebris Sancta Sophia dedit. Quindi, dopo averne rammentate le virtù morali , così prosiegue: Quicquid Aristoteles, Hypocras tulit, et Galienus, Hauserat, ac quicquid sacra medela cavet. Praxis vera fuit, totique salutifer orbi, Cujus fama nitens permeat omne solum). Il Papadopoli non parla de’ Comenti da lui composti sopra Avicenna, ma sol di un opera intitolata Pratica di Medicina, divisa in 180 capi, che pur rammentasi dal Portenari (l.cit), il quale con grave errore il dice vissuto verso il 1460. Se dobbiam credere all’Alidosi, egli fu ancor professore di medicina in Bologna l’an 1388 (Dott.forestp. 29). Ma di lui nulla si ha, ch’io sappia, alle stampe; ed egli pure è stato sconosciuto al Fabricio (b). (a) Secondo i documenti additatimi dal sig. ab. Dorigliello, sembra che Giovanni l’osse morto fìu dal 1389 almeno. (l>) Giovanni di Santa SoGa ebbe un avversario in Albertino da Salso piacentino, di cui nel codice Vaticano in fol. si trova Tractatus seoutidus Magi stri