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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/473

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436 LIBRO Alti di quella cattedrale egli è nominato, all’anno 1 3o2 e al 1304, come attual professore. Ivi, se crediamo al Panciroli (c. 54), per invidia degli emuli accusato qual uomo di men sana dottrina, per ordine di Clemente V fu rilegato a Bologna, ove allora tenevano scuola Jacopo da Belviso, Jacopo Butrigario e Ranieri da Forlì. Tutti i giureconsulti dell’università di Bologna interposero le loro preghiere presso il legato del papa in favor di Riccardo. Ma in vece di ottener ciò che bramavano, furono acremente ripresi poichè avessero preso a difendere un uom malvagio (a). Finalmente Riccardo, richiamato a Padova, fu renduto alla sua cattedra verso il i3o(). Così il Panciroli. E che il Malombra fosse rilegato in Bologna, ne abbiamo la testimonianza di Bartolo, il quale, nominando un’opinione da lui in quella città sostenuta, dice (in lege li Dig. de Testoni, tut.): Richardus de Malumbra, qui crat ibi fune relegatus. E certo ancora che in Bologna ei fu accusato d’eresia, e che il collegio de’ dottori fu dal legato ripreso perchè erasi fatto a difenderlo. Così ci assicura Jacopo Butrigari che era (i) Nel 1307 Riccardo Malombra o non era ancora stato rilegato a Bologna , o già era tornato a Padova, perciocchè a’ 9 di marzo del 1307 Goffredo da Lodi, canonico vicentino e vicario del vescovo di Padova, in una controversia tra il vescovo stesso e il clero padovano da una parte, e il monastero e i preti di s Pietro dall’altra, ordinò al Malombra di stendere un suo consulto, il quale fu ancor pubblicato. Questo documento mi è stato indicato dal più volte lodato sig. abate Dorighello.