Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/474

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SECONDO 4^7 allora in Bologna: Et adeo collegium Doctorum fuit graviter reprehensum a domino Legato; dum Doctores supplicabant pro domino Richardo Malumbra, qui erat damnandus de haeresi (in lege. 14 de Episc. et Cler.). E il Ghirardacci aggiugne che Jacopo Butrigari e Baldo furon quelli che gli dieder la taccia d’eretico (Stor. di Bol. t. 1 , p. 535); benchè poi nè egli, nè altri non dica se di ciò si facesse processo , e qual sentenza si pronunciasse (*). Ma quanto a Baldo , ei non potè aver parte in tal fatto, poichè, come vedremo, egli non era probabilmente ancor nato. Ciò che è certo, si è che Riccardo passò poscia a Venezia , ove, come da monumenti autentici si ricava, egli era consultore l’an 1314 e il 1318. L’eruditissimo Foscarini (Stor. della Letter. venez. p. 41 , nota i o3; degli Agostini Scritt. venez. t. 1, pref. p. 7) afferma di aver veduta una carta piena di espressioni onorevoli per Riccardo, in cui l’anno 1320 gli vien confermata la medesima carica. Egli ebbevi ancora i titoli di conte palatino e di cavaliere; e benchè non sia vero, come il sopraccennato scrittor dimostra (p. 17, e nota 33), ciò che altri hanno scritto, cioè ch’ei fosse chiamato a Venezia per compilar le leggi di quella repubblica, è probabil però, che qualche parte egli vi avesse. Appena merita d’essere qui riferito l’errore di alcuni scrittori (*) Intorno all* accusa il’eresia dat^ a Riccardo Malombra si può leggere la Continuazione degli Annali del Raronio fatta dal Rinaldi all’anno i3>6, ove se ne ritrovali alcune più esatte notizie.