Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/489

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4^2 LIBRO che abbiamo alle stampe, sui primi nove libri del Codice, non già circa l’anno i3oo, copie scrivono il Panciroli e il Papadopolii ma verso il i3i2, perciocché egli il conchiude con queste parole: Hic sit Jinis non solatn hujus legis, sed et tolius opcris lecturae hujus libri} quod ego Franciscus de Sigisbuldis de Pistorio.. jaciendum cum auxilio Dei assumpsi, et quasi continuo prosequendo infra biennium terminavi currentibus a Nativitate Domini Nostri Jesu Christi anno ncccxiv die xi mensis Junii. Egli proseguì ancora più anni, secondo il parere Storia allegato dimostra. E potrebbesi anche credere che avesse allora Cino il grado di baccelliere, che solea di alcuni anni precedere quel di dottore. Egli è vero però che Cino molti anni prima , mentre ancora viveva Lambertino Ramponi, suo maestro, morto nel 1304, si presentò per ricevere quell1 onore, come si raccoglie da un passo citato dal P. abate Sarti (De cl. Prof, Archigymn. Bon. t. 1 , pars 1 , p. 255). Ma bisogna credere che allora soffrisse quella poco onorevol ripulsa che dal Papadopoli si narra aver Cino sofferta in Padova , e eh’egli, di ciò vergognatosi t si accingesse a studiare con maggior impegno, andasse frequentando diverse università , e quella ancor di Tolosa (come mi assicura di aver già letto il dottissimo e da me tante volte lodato sig. dottor Gaetano Monti, benchè or non sapesse precisamente indicarmene il monumento), e che scrivesse ancora il suo Comento sul Codice, per mostrarsi degno di quell1 onore. E forse da ciò ebbe origine il favoloso detto Bartolus ter reprobatus adsum , attribuendosi al discepolo ciò che una voli a era accaduto al maestro. Deesi anche aggiugnere che tra le cattedre sostenute da Cino , fu quella dello Studio pubblico di Trevigi, ove i monumenti da noi alti ove accennati ci mostrano eh7 ei teneva scuola nel 1318, ed era ivi fissato per lo spazio di tre anni.