Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/512

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, SECONDO 4?^ a suo successor nella cattedra, sembra persuaderci che ivi dapprima ei leggesse per qualche tempo. Ma per altra parte, il testimonio di Baldo che ci assicura aver lui cominciato a tenere scuola in Pisa, sembra esso pure troppo autorevole* ne io saprei come conciliare insieme sì contrarie testimonianze, se non dicendo che Bartolo fosse bensì destinato a succedere a Rainieri, ma che o ciò poscia non avvenisse, o solo per pochissimo tempo. E certo, come mi ha avvertito il ch. dott. Monti, ne’ monumenti bolognesi di questi tempi non trovasi menzione alcuna di scuola ivi tenuta da Bartolo. Il Diplova taccio e il Lancellotto, seguiti ancor dal Fabbrucci, scrivono che undici anni si stette Bartolo in Pisa, e ne recano in pruova alcuni passi delle sue opere, ne’ quali egli afferma di essere stato in Pisa gli anni 1342, 1345, 1346, 1347, 1350. Al contrario il co. Mazzucchelli, riflettendo al privilegio di cittadinanza che i Perugini concederono a Bortolo l’an 1348, in cui si afferma ch’egli già da più anni si trovava in Perugia, crede che ne’ mentovati passi sia corso qualche errore o negli anni , o nel nome della città, e che Bartolo pochi anni soggiornasse in Pisa. A me sembra difficile che in tutti gli accennati passi si debba ammettere errore. Ma, a dir vero, le opere degli antichi giureconsulti hanno cortesemente avute sì guaste e sì alterate edizioni, che la loro autorità, in ciò che appartiene ad epoche, non si può recare senza qualche timore di andare errato. Oltre i falli proprj de’ copiatori, è avvenuto più volte che le abbreviature, di cui i loro