Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/538

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SECONDO 5oi la libertà (ib. p. 340), come sopra si è detto. Egli pure fu avvolto nella sedizion mentovata, dell’an 1377, insiem con Riccardo suo padre; e in essa Roberto tu fatto prigione, e, come sembra, ancor rilegato; perciocché nel1 antica Cronaca di Bologna troviamo (Script. rer. ital. vol. 18 , p. 531) che l’an 1388 egli con altri confinati fe’ ritorno a Bologna. Ma in quest’anno medesimo egli ebbe un troppo onorevol compenso del sofferto esilio; perciocchè, come racconta il Ghirardacci citando i libri delle pubbliche Riformagioni (l. cit. p. 424) > giunsero in Bologna gli Oratori Veneziani mandati da quella Repubblica per ottenere dal Senato grazia, che lor fosse concesso Roberto Saliceti, Cittadino Bolognese, Cavaliere ed Eccellentissimo Dottore di Legge, e grandissimo amatore della libertà della sua patria , che benignamente fu loro concesso con questa condizione , che come difensore della patria e dello stato e libertà possa ad ogni suo volere ritornare,, stare, abitare nella Città di Bologna , suo Contado e distretto. Questo sol passo ci mostra in quale stima egli fosse; ed io perciò non ho voluto passarlo sotto silenzio, benchè il Panciroli non ci abbia di lui favellato. L’Alidosi dice (Dott. bologn. p. 2o5) eli’ ei fu sepolto in Bologna nella chiesa di S. Martino maggiore. Ma l’iscrizion sepolcrale da lui prodotta pruova soltanto che ivi fu sepolto Carlo di lui nipote. XXXVI. Il più celebre però di questa fami- X^XVI.. n t» 1 , A 1 • - 11 wirtolnmglia 111 Jiartolommeo da Saliceto, nipote (Id nt«-i> nipote sopraddetto Riccardo. Che ei fosse bolognese 1;