Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/143

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SECONDO 647 XXX. Tal fu la vita di Albertino Mussato che sperimentò in se stesso a quanto sublimi onori possa uno dalla fortuna e dal merito venire innalzato, ma insieme quanto incostante sia il favor della plebe e de’ grandi. Or resta a dire delf opere da lui composte. Abbiamo in primo luogo sedici libri della Storia da lui intitolata Augusta, perchè in essa racchiude la vita e le geste delTimperador Arrigo VII, a cui succedono otto libri (l’ultimo de’ quali però è imperfetto) che contengon la Storia delle cose avvenute in Italia dopo la morte di Arrigo VII sino al 1317, nelle quali due Storie, benchè il Mussato non si ristringa a parlar solo de’ fatti de’ Padovani, su questi però , come era ben ragionevole, si stende più ampiamente che sugli altri. A questi otto libri scritti, come pur la prima Storia, in prosa , altri 3 ne succedono in versi eroici. ne’ quali descrive l’assedio che Can Grande pose a Padova, da noi poc’anzi accennato, e gli effetti che ne seguirono fino al 1320. Siegue quindi il libro XII che è in prosa, e in cui narra le domestiche turbolenze di Padova da noi rammentate , e l’effetto che esse produssero, cioè che Can Grande ne avesse la signoria. Abbiamo ancora la Vita di Lodovico il Bavaro, da lui in parte descritta; perciocchè egli non poté vederne il fine, essendo morto innanzi a lui. Queste opere storiche di Albertino debbono, per quanto a me ne sembra, avere indubitatamente il primato su tutte le altre che dopo la decadenza delle lettere furono scritte in lingua latina innanzi aquesti tempi. Guglielmo da Pastrengo ne chiama