Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/154

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658 libro de’ Predicatori l’anno 1298, come dalla Cronaca dell’Ordine stesso da lui scritta pruova il co. Giulini (l cit p. 108). Il Piccinelli afferma (Ateneo dei Letter. milan. p. 222) che per alcuni anni ei fu professore di Canoni uelf università di Pavia; ma questa non fu fondata che l’anno 1362, quando probabilmente Galvano già era morto. Più verisimile è ciò che l’Argelati racconta sulla fede di Ambrogio Taegio, cioè che il Fiamma fosse il primo professore di filosofia morale nel convento di S. Eustorgio in Milano nel 1315. Fino a quando egli vivesse, non si può accertare. S’egli avesse continuato il suo Manipolo di Fiori fino al 13y 1, ciò basterebbe a mostrarci ch’egli in quell’anno ancora vivea; ma già abbiam veduto credersi da alcuni ch’ei non s’inoltrasse in quell’opera che fino all’an 1336. Nella Cronaca però del suo 0rdine ei giunse fino al 1344? onde almeno fino a quest’anno convien prolungarne la vita. XXXVI. Contemporaneo al Fiamma fu Giovanni da Cermenate notaio milanese; e inviato l’an 1312 da’ Milanesi a Guani ieri vicario di Arrigo VII, come egli stesso racconta (Hist. c. 45). Egli era uomo di lettere e assai amante della storia; perciocchè il Fiamma citando i libri de’ quali si era giovato, alcuni ne nomina come esistenti presso Giovanni (V. Murat praef. ad ejus Hist.), e singolarmente Tito Livio. Una breve Storia egli scrisse della sua patria, in cui, dopo aver detto in breve delle antichità di essa, si fa a raccontare ciò che eravi avvenuto dall’anno 1307 fino al 1313, scrittore di cui sarebbe a bramare che una storia assai più