Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/179

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TEMO 683 que’ monaci, sostenuti singolarmente da Gregorio Palama, durò allora fino all’an 1339, nel qual anno fu interrotta, perchè Barlaamo fu dalfimperador Andronico inviato alle corti d’Occidenle, e nominatamente a quella di Benedetto XII in Avignone, sotto pretesto della bramata riunione, ma veramente per ottenerne soccorso contro de’ Turchi, da’ quali l’impero greco veniva sempre più minacciato. Tutte le quali cose, da me in breve accennate, si posson veder comprovate con testimonio di autori contemporanei e di autentici documenti presso il sopraccitato co. MazzucchellL V. L’abate de Sade afferma che a questa occasione il Petrarca fece conoscenza ed amicizia con Barlaamo (l. cit p. 408), e che cominciò sotto di un tal maestro ad apprendere la lingua greca, e altrove riprende il co. Mazzucchelli (ib. t 2, p. 76) perchè ha creduto che probabilmente ciò avvenisse non in Avignone ma in Napoli. E certo in questa seconda città non potè seguire il primo incontro del Petrarca con Barlaamo, come ora vedremo; ma io penso ch’esso delibasi ancor differire al secondo viaggio in Italia che fece Barlaamo. Questi, non avendo ottenuto dalla sua venuta in Avignone il frutto ch’egli sperava, tornossene in Grecia, ed ivi di nuovo diedesi a molestare i monaci del Monte Ato, intorno alla lor opinione sul lume taborico. La contesa andò tant’oltre, che fu mestieri di radunare un sinodo in Costantinopoli , a cui si diè cominciamento agli 11 di giugno del 1341 • Ma il poco favorevol successo che vi ebbe la causa di Barlaamo detemiinollo