Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/225

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TERZO 729 posseder le ceneri di questo poeta. Il Pelli reca ancora le diverse iscrizioni onde esso ne fu onorato; e narra le istanze più volte fatte da’ Fiorentini, ma sempre inutilmente, per riaverne le ceneri; il disegno da essi formato, ma che non ebbe effetto, di ergergli un maestoso deposito; e l’onore che gli fu in Firenze renduto, con coronarne solennemente F immagine nel tempio di S. Giovanni, come narra in una sua lettera il Ficino , il qual racconto però da altri si prende in senso allegorico; e finalmente ragiona (§ 16) delle medaglie in onor di esso battute, e delle statue a lui innalzate. Il Boccaccio ce lo descrive come uomo ne’ suoi costumi sommamente composto , cortese e civile. Al contrario Giovanni Villani ce ne fa un carattere alquanto diverso; e io recherò qui il passo in cui ne ragiona , perchè parmi il più acconcio a darcene una giusta idea (l.9. c. 134) - Qtwsùi fu grande letterato quasi in ogni scienza, tutto fosse laico; fu sommo Poeta et Philosofo et Rettorico , perfetto tanto in dittare , e versificare , come in aringhiera parlare; nobilissimo dicitore, e in rima sommo con più pulito e bello stile 9 che mai fosse in nostra lingua infino al suo tempo et più innanzi. Fece in sua giovinezza el libro della Vita nuova di amore, et poi quando fu in esilio fece da 20 Canzoni morali et d’amore molto eccellenti, et infra 11 altre fece tre nobili Pistole, l’una mandò al reggimento di Firenze, dogliendosi del suo esilio senza colpa; l altra mall’ happrodare Arrigo, (piandoera allo assedio di Brescia,