Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/226

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fÀo Limo riprendendolo della sua stanza , quasi profetizando; la terza a’ Cardinali Italiani, quando era la vacatione dopo la morte di Papa Clemente, acciò che s’accordassero a eleggere Papa Italiano; tutte in latino con alto dittato et con eccellenti sententie et autoritadi, le quali furono molto commendate da’ savii intenditori. Et fece la Comedia , ove in pulita rima, et con grandi questioni morali, naturali7 astrologò e y philosophiche y et theologiche et con belle comparationiy et poetrie compose, et trattò in cento Capitoli ovvero Canti dell’essere et stato delI Inferno et Purgatorio et Paradiso così altamente y come dire se ne possa , siccome per lo detto suo trattato si può vedere? et intenderey chi è di sottile intelletto. Bene si dilettò in quella Comedia di garrire, et esclamare a guisa di Poeta, forse in parte più che non con venia , ma forse il suo esilio li fece fare ancora la Monarchia, ove con alto latino trattò dello Officio del Papa e degl’Imperadori Et cominciò uno Commento sopra 14 delle sopraddette sue Canzoni morali volgarmente y il quale per la sopravvenuta morte non perfetto si trova , se non sopra le tre, la quale per quello, che si vede, grande e alta e bellissima opera ne riuscia, però che ornato appare iT alto dittato et di belle ragioni philosophiche et astrologiche. Altresì fece un libretto, che T intitolò di Vulgari Eloquentia 7 ove promette fare quattro libri , ma non se ne trova se non due, forse per la affrettata sua fine 7 ove con forte et adorno Latino et belle ragioni riprova tutti i