Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/254

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^58 LIBRO Corti de’ Tiranni, adulava e la vita e i costumi de’ potenti. Ed essendo cacciato dalla patria? le loro laudi fingendo con parole e con lettere cantava. Questi fu il primo , che in quel modo di dire, il quale i volgari chiamano frottole, mirabilmente e con gran senso usò. Ma nella vecchiezza voltosi a miglior consiglio? e imitando Dante y compose un libro a’ volgari assai grato e piacevole del sito e investigazione del mondo, il quale alcuni vogliono dire , che sopravvenuto dalla morte non fornì: nel quale quasi andando in cammino, come Dante e Virgilio , così egli si fa Maestro Solino y il quale libro è assai dilettevole e utile a quegli, che cercano di sapere il circuito e il sito del mondo. Molte cose ridusse in quel? opera appartenenti a verità Storica e a varie materie secondo la distinzione delle regioni e de’ tempi? le quali pienamente compiono la Cosmografia. Contiene eziando molte altre cose degne per la loro eleganza di essere lette, le quali anche perla loro brevità rendono facile la memoria. Questi dopo molti dì della sua vecchiezza modestissimamente passati in tranquillità morì a Verona, e quivi fu seppellito. L esilio dalla patria sostenuto da Fazio, che qui si accenna , è probabile che non fosse a lui intimato personalmente, ma ch’ei soffrisse la pena a cui i suoi maggiori erano stati condennati, come pruova il conte Mazzucchelli (Note al Villani l. cit.). Ma della vita da lui condotta appena sappiamo altro che ciò che qui ne accenna il Villani. In una sua canzone, pubblicata nella Raccolta dei Giunti (l. 9); egli amaramente e disperatamente