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772 LIBRO dall7 ab. de Sade. Io ancora ben volentieri cedo a questa evidenza, benchè essa si sia scoperta di là dall Alpi- Ma a me sembra che l1 abate de Sade abbia a fare con più ragione a’ suoi Francesi il rimprovero che sanza ragione fa agl’Italiani. In un’opera, stampata in Parigi tre anni dopo la pubblicazione del primo tomo delle sue Memorie, non solo si torna a ripetere francamente che Laura fu figlia di Paolo de Sade (Vies des Homm. et des Femm. ili. d Ital. à Paris 1767 , t 1, p. 1.48), ma si producon di nuovo con ammirabile sicurezza tutti gli errori che l’ab. de Sade avea già confutati. Sono elleno dunque si poco conosciute in Francia le Memorie dell’ab. de Sade? o sono eglino sì difficili i Francesi a cede/v all evidenza, ancor quando ella si scuopre loro da’ lor medesimi autori? XXIIL Tale adunque fu 1’oggetto del lungo amore e dei versi teneri del Petrarca. Egli si avvenne in lei nella chiesa di S. Chiara in Avignone a’ (6 di aprile del 1327 (come da varii passi dell’opere del Petrarca pruova evidentemente l’ab. de Sade, e come prima di lui avea asserito il Beccadelli (Vita del Petr.) seguito da altri; giorno in cui quell’anno cadde il lunedì santo, e non il venerdì, come sembra accennare il Petrarca in due luoghi (son. 3, 48) i quali si posson perciò e si debbono intendere non del giorno di venerdì, ma del giorno sei cf aprile in cui poteasi con qualche ragione affermare che fosse morto il Divin Redentore (V. Meni, pour la vie de Petr. t. 1 , p. 137). Molti scrittori ci parlano dell’amor del Petrarca,