Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/295

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TERZO 799 lettera altrove da noi mentovata. Il Petrarca parve dapprima disposto a secondare la brama de’ suoi concittadini, ma cambiato poscia pensiero tornossene nel giugno di quest1 anno medesimo 1351 in Francia, e divise il soggiorno parte nella sua solitudine di Valchiusa , parte nella città d1 Avignone, ove si trattenne due anni e vi fu testimonio della morte di Clemente VI, accaduta a’ 5 di decembre del 1352, e della elezione del Cardinal Stefano Alberti che prese il nome d* Innocenzo VI. Questi non avea del Petrarca opinione sì favorevole come il suo predecessore , anzi troppo facilmente credendo alle voci del rozzo popolo, e sapendo che il Petrarca era poeta, temeva che in conseguenza ei fosse ancora mago. E questa fu la cagione probabilmente per cui il Petrarca determinossi di tornare in Italia nel maggio del 1353, senza aver mai voluto presentarsi al nuovo pontefice. Ei venne a Milano con intenzion di passar oltre} ma Giovanni Visconti che n’era arcivescovo e signore, sì amorevolmente lo accolse, e sì fortemente lo strinse a trattenervisi, clf ei fu costretto a fissarvi la sua dimora, ed abitò per qualche tempo presso la Basilica di S. Ambrogio , poscia nel monastero di S. Simpliciano. Tutta la famiglia de’ Visconti gareggiava ncll1 onorarlo, e Giovanni volle eli1 ei fosse ammesso fra quelli che formavano il suo consiglio di Stato; e inviollo nel 1354 a Venezia al doge Andrea Dandolo per tentar di nuovo la conclusici ì della pace fra le due sempre gelose e sempre nimiche repubbliche; ma questa volta ancora egli adoperossi inutilmente, e dovette tornarsene