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TERZO 855 sonetto dello stesso Sennuccio, che leggesi in alcune edizioni del Petrarca, e dal detto abate de Sade è stato inserito nelle sue Memorie (ib. p. 231). In qual anno morisse Sennuccio non si può affermare precisamente. Ma è probabile ciò che afferma l’ab. de Sade (t. 3, p. 32), ch’ei morisse nell’anno 1349 Alcune rime di Sennuccio si trovano sparse fra quelle del Petrarca, e in alcune raccolte degli antichi poeti; altre se ne conservano manoscritte in alcune biblioteche, di che veggasi il sopraccitato conte Mazzucchelli. Il Petrarca con un suo sonetto ne pianse la morte (par. 2, son. 19). XLLY. Non solo amico, ma parente ancor del Petrarca, era Francesco o Franceschino degli Albizzi. Questi, come raccogliam da due lettere del Petrarca (Famil. l. 7, ep. 11, 12), erasi P anno 1345 trasferito in Avignone per godervi della compagnia del suo parente ed amico, nè io veggo su qual fondamento il Zilioli, citato dal co. Mazzucchelli (Scritt ital. t 1 , p. 340), abbia asserito ch’egli era stato cacciato da Firenze alP occasione delle guerre civili. È certo che quando, l’an 1348, ei fece ritorno in Italia, avea risoluto di ristabilirsi in Firenze, come afferma il Petrarca. Con lui era stato due anni in Avignone, donde Francesco era partito per veder Parigi e altre città della Francia , sperando di ritrovare ancora al suo ritorno in Avignone il Petrarca; ma questi erane già partito; e Francesco perciò era tosto passato l’an 1347 a Marsiglia per tragittarsi in Italia , colla speranza di rivedere il suo caro 1