Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/361

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TERZO 865 benché sia ben lungi dall’essergli uguale, si può dire però, che non infelicemente tien dietro. Dopo alcune antiche edizioni, che si rammentan dal Quadrio (t 9, p. 262), è stato di nuovo dato alla luce in Foligno, e illustrato con note l’anno 1725. Questo autor medesimo ne rammenta un’altra opera in terza rima (ib. p. f\ 1) intitolata Cosmografia di Federigo da Foligno con varie istorie e viaggi 7 la quale trovasi nella biblioteca del re di Francia. Ad argomento sacro si volse Jacopo Gradenigo nobile veneziano che fioriva al fine di questo secolo stesso, e morì verso il 1420. Egli ridusse in un sol corpo di storia, ed espose in 44 capitoli in terza rima i quattro Vangeli, della qual opera conservasi copia nella libreria che già fu d’Apostolo Zeno (a). Di lui, e delle luminose cariche che sostenne nella repubblica, parla colla usata sua esattezza il P. degli Agostini (Scritt venez. t 1 , p. 278, ec.), il quale a questa occasione ragiona ancora (ib. p. 291) di un altro poema in terza rima di un anonimo veneziano di questi tempi medesimi, intitolato Leandreide ossia degli amori di Leandro e di Ero, in cui si nominano più altri Veneziani i quali allora aveansi in conto di valorosi poeti. Di questo poema tien copia l’eruditissimo e da me altre volte nominato con lode co. Rambaldo degli Azzoni Avogaro canonico di Trevigi. 11 (a) Jacopo Gradenigo scrisse ancora un ampio Coniento sulla Commedia di Dante, che ras. in un codice in pergamena conservasi presso il sig. Cardinal Giuseppe Gai ampi. Il nome deir autore vi è indicalo ju uu acrostico formalo in versi italiani.