Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/391

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TERZO 8y5 ancor del Boccaccio, di cui abbiamo sedici lunghe egloghe, nelle quali però egli è tanto inferiore al Petrarca , quanto nel!le rime volgari. XI. Il solenne incoronamento del Petrarca risvegliò il desiderio in altri di conseguire il medesimo onore; e quindi ne venne quella folla di poeti laureati, che vedremo nel secol seguente. In questo però, di cui ora scriviamo, non vi ebbe dopo il Petrarca, ch’io sappia, che Zanobi da Strada, il qual l’ottenesse. Filippo Villani lo ha annoverato fra gl’illustri Fiorentini; e dopo di esso ne ha formato un onorevole elogio Domen.’co di Bandino d’Arezzo, che è stato pubblicato dall’ab. Mehus (Vita Ambr. camald. p. 189). Prima però di amendue , aveane ragionato Matteo Villani, padre di Filippo , nelle sue storie (l. 5 , c. 26). Da questi scrittori e dalle opere del Petrarca noi trarremo le più accertate notizie intorno a Zanobi. Ei nacque nella villa di Strada sei miglia lungi da Firenze, 1 anno i3ia, perciocché ei morì, come vedremo, l’anno 1361, benchè Filippo Villani dica che ciò avvenne nell 1364, e morì, come dice non sol lo stesso Villani, ma anche Domenico d’Arezzo, in età d’anni quarantanove. Fu figliuolo di Giovanni de’ Mazzuoli da Strada; gramatico celebre in Firenze, di cui parleremo nel capo seguente. Ammaestrato nella scuola paterna, sì felicemente si avanzò negli studj, che mortogli, mentre ei non avea che venti anni, il padre, come narra Matteo Villani, cioè l’anno 1332, continuonne egli stesso la scuola insieme col suo fratello Eugenio, e non solo nella gramatica, ma nella