Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/393

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terzo 8yr trattenersi con Zanobi, quando era presente i o il riceverne lettere, quand’era assente; e conchiude esortando il notajo Landolfo, a cui scrive, a raccoglierne diligentemente tutte le opere, per poi pubblicarle. Zanobi coltivava al tempo medesimo l’amicizia del Petrarca, e ne son testimonio più lettere dell’uno all’altro citate dal1’ab. Melius (Lcitp. 192) e dell’ab. de Sade (t. 3, p. 78, 203, 219, 296, 386). XII. Alla protezione dell1 Acciaiuoli dovette Zanobi l’onore della corona ch’ei solennemente ricevette, l’an 1355, dall’itnperador Carlo IV in Pisa , ove il gran siniscalco l’avea condotto. Udiamone il racconto da Matteo Villani (l. cit): Mosso lo ’mperadore alla gran fama della sua virtù y promosso da M. Niccola Acciajuoli di Firenze gran Siniscalco del Reame di Cicilia, alla cui compagnia il detto Maestro Zenobi era venuto, veduto, e inteso delle sue magnifiche opere fatte come grande Poeta, volle , che alla virtù del! huorno s9 aggiugnesse V honore della dignità. E pubblicatolo in chiaro Poeta in pubblico parlamento con solenne festa il coronò dell9 olialo alloro. E fu Poeta coronato e approvato dalla imperiale Maestà del mese di Maggio anno sopraddetto nella Città di Pisa. E così coronato, e accompagnato da tutti i Baroni dello Imperadore e da molti (altri per la Città di Pisa con grande honore celebrò la festa della sua coronazione. E nota, che in questo tempo erano due eccellenti Poeti coronati Cittadini di Firenze, amendue di fresca età. L9 altro c Jiavea nome Messere Francesco di ser Petraccolo, honorevole e antico Cittadino