Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/42

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546 LIBRO accertare in qual tempo ei cominciasse lo stu, I dio delle leggi. Solo è certo che non in esse soltanto, ma anche nella filosofia, nelfastroij mia e nella medicina egli ottenne gran nome 1 come vedremo affermarsi nella iscrizion sepnhl crale. Ch1 ei fosse scolaro del Liazari, non solo pruovasi colf autorità di Felino Sandeo, addotta dal Panciroli, ma dall1 ordine ancora de1 tiMupi 1 In qual anno ei cominciasse a leggere nell1 uni-1 Tersità di Bologna il Diritto canonico , non trovo! chi il dica. Il Ghirardacci ne fa per la prima volta menzione tra’ professori di essa l’an 1365 (t 27 p. a8;)) j ma è probabile eli* ei cominciassi fin dall1 anno i30a, nel qual anno abbialo veJ doto eh1 egli sol lenirò alla scuola di Niccolò Spi nelli; ed è certamente un errore quello dell1 ai fica Cronaca italiana di Bologna , in cui egli si dice mandato capitano da’ Bolognesi a Roir F anno i3o5 (Script rer. ital vol. 18, p. 306 e deesi ivi leggere Giovanni da Ignano, come ha il Ghirardacci (t. 17 p. 4^7)* L’anno i3~( cominciò ad essere adoperato ne’ pubblici afJ fari, ne’ quali ebbe poi sempre gran parte y per ciocché il detto anno ei fu inviato in Avignone a trattar di pace con Gregorio XI in nome dei Bolognesi che ne aveano scosso il dominio! (Script rer. ital. l. cit p. 504); nella qual ocJ casione il Ghirardacci racconta (t 2, p. 350) che innanzi di partire fece il suo ultimo testamento , il quale fu riposto ru lla Sagrestim de* Frati minori di S. Francesco col sigillo di quel Convento e del suo Guardiano f iveva m continua questo scrittore, Prencivai le fratello del detto Testatore y e Giovannello e Cortei’