Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/442

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<)K> libro dal latino nella favella italiana il libro degli Uomini illustri dal Petrarca composto. A lui pure dedicò egli la traduzione in lingua italiana del libro del Boccaccio delle Donne illustri, di cui due codici a penna si conservano nella real Biblioteca di Torino (Cat Bibl. taurin. t 2 , p 446); e al fine di un de’ quali si legge: Finito libro de famose donne compilado per Messer Zi urne Boccaccio ad petition della famosissima Reina Zuana de Puglia. Poi fo stralatado in idioma volgar per Maestro Donato di Casentino al magnifico Marchese Niccolò da Este Principe e Signor di Ferrara. Fin quando vivesse Donato, e se altro saggio ei lasciasse del suo valor negli studj, non ne abbiamo notizia alcuna. E io avrei di lui parlato più in breve, se non avessi creduto che meritasse da me più distinta menzione il primo che si ritrovi essere stato chiamato all istruzion* letteraria di uno de’ principi Estensi. Vili. Tutti questi gramatici erano o uguali, o di non molto inferiori in età al Petrarca. Un altro ve n’ebbe che, essendo ancor giovinetto, fu da lui conosciuto ed amato, e ne ebbe direzione ed aiuto per giungere a quella fama che poscia ottenne. Fu questi Giovanni da Ravenna, uno de’ più famosi gramatici di questa età, e che comunque toccasse ancora più anni del secol seguente, dee nondimeno aver qui luogo, perchè la storia di lui troppo è connessa con quella del Petrarca. Ma sono sì inviluppate e sì oscure le cose che di lui ci narrano gli autori antichi, che appena è possibile lo stabilir con certezza ciò che abbiasene a credere. Il Petrarca