Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/479

Da Wikisource.

TERZO 983 dipingere a fresco, ma nel miniare ancora, e nel lavorar di musaico fu Giotto eccellente, di che ci danno più pruove i due suddetti scrittori; e degno è di essere ricordato singolarmente ciò che il Baldinucci racconta, citando la testimonianza di antichi codici, cioè che il Cardinal Jacopo Gaetano degli Stefaneschi donò all1 aitar maggiore della basilica di S. Pietro un quadro di Giotto, per cui pagati gli avea ottocento fiorini d’oro, e che nella stessa basilica fe’ dipingere in musaico a Giotto la navicella di S. Pietro, e il S. Apostolo che passeggia su’ flutti; e che per questo lavoro pagò a Giotto duemila e duecento fiorini d’oro. Il qual prezzo , se non è corso, come il Baldinucci sospetta , qualche errore ne’ numeri, ci dimostra che fin d’allora i pittori ponevano a ben alto prezzo il lor valore. Nè solo era Giotto pittor elegante, ma grazioso ancora e lepido parlatore , mentovato però sovente nelle loro Novelle dal Boccaccio e dal Sacchetti, che ne riportan più motti ingegnosi e faceti. Egli morì in Firenze agli 8 di gennajo del 1336, e fu sepolto in S. Reparata. Il Baldinucci alla Vita di Giotto ha aggiunto l’albero genealogico de’ suoi discendenti , che presso lui può vedersi. Vili. L’altro de’ pittori dal Petrarca lodati, è Simone da Siena (a), che fu da lui onorato (a) In Siena fioriva assai di questi tempi l’arte de’ dipintori, e ne son pruova gli Statuti per essa fatti, e corretti e approvati nel 1 3 ‘j > da Niccolò da Morano modenese, eli’ era ivi giudice delle appellazioni, e pubblicati da fresco dal P. Guglielmo della Valle Minor Conventuale (Lettere sanesi, t. 1 ,iJ3).