Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/61

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secondo 565 XX. Lapo, cioè Jacopo, figliuol d’Albertuccio da Castiglionchio, dopo avere, come sembra probabile al Mehus, fatti i primi studj in Firenze, passò a Bologna, com egli stesso afferma nella sopraccitata sua lettera (p. 43), ed ivi attese allo studio delle belle arti e delle scienze, con quel felice successo che Bernardo suo figliuolo in una sua lettera, a lui scritta e pubblicata con quella del padre, rammenta, dicendo (ib. p. 140): Voi fondato prima nelle minori scienze , buono grammatico, miglior rettorico, grande dittatore, e oratore autorista , e morale famoso , acuto loico fatto, in quattro anni ad alto grado di Dottorato ascendeste. E più luminoso ancora è f elogio che di lui ci ha lasciato in una sua lettera il famoso Coluccio Salutato (ib. p. 203), dicendo che Firenze non ebbe uomo più industrioso in ricercare ciò che alf eloquenza appartiene, più versato nelle cose di Cicerone, più ricco in raccolta di storie, più istruito ne’ precetti della filosofia morale; e che era veramente ammirabile la profondità , la dolcezza, P eleganza e la varietà che nel suo parlare e nel suo scrivere egli usava E veramente Lapo fu un di coloro che in questo secolo studiosamente si adoperarono nella ricerca dell’opere degli antichi scrittori, e abbiamo altrove veduto che a lui dovette il Petrarca l’orazione in favore di Milone e le Filippiche di Cicerone e le Istituzioni di Quintiliano. Egli dilettossi ancora di poesia , e benchè non sappiamo se( in essa si esercitasse, il Salutato però, nella; lettera sopraccitata, afferma che non v’era poeta che da lui non fosse stato e conosciuto e, co Tuuboschi, Voi. VL 4