Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/108

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93 LIBRO famiglia egli fosse, e discordano in ciò anche gli scrittori di quei tempi; ma è cerio di’ ei Jii di famiglia non molto illustre, e figliuol di un medico detto Bartolommeo. Giovinetto di dodici anni fu inviato a Bologna agli studj, ne’ quali dava speranza di felicissimi avanzamenti. Ma non potendo per la sua povertà trattenersi ivi più lungamente, passò 6 anni appresso a Firenze, ove istruì nelle lettere i figli di due cavalieri, cioè di Rinaldo degli Albizzi e di Palla Strozzi. Monsignor Giorgi crede che quattro anni ei si trattenne in Firenze. Ma \ espasiano fiorentino, scrittor di que’ tempi, che ne distese la Vita pubblicata dal Muratori (Strip. Ber. i/al. voi. 2 5 , p. 270), afferma che non vi soggiornò che 2 anni. In tal modo, raccolto qualche denaro, tornò a Bologna, ove in età di 22 anni prese la laurea. Ivi mentre continua negl’intrapresi suoi studj, il B. Niccolò Albergati vescovo di quella città e poi cardinale, avuta contezza dell’eccellente ingegno di cui era egli dotato, il volle presso di sè, e gli die’ l’impiego di suo maestro di casa. Così Tommaso potè con più agio attendere ad istruirsi in tutte le scienze \ c giunto frattanto all’età di 25 anni, si ordinò sacerdote. D’allora in poi egli fu indivisibile compagno di quel cardinale, e lo seguì ne’ diversi viaggi a cui da Martino V della famiglia de1 Calandrini da Sarzana (Degli sirrhiatri pontif. t. 1 , p. \^r, ce. ’ /• 2, p. 338). Ma anche in favor di Pisa non mancano tuoni argomenti , che si pusson vedere nel Discordo stilla Sfarla letteraria pisana del dottor (Òambatista Tempesti, ivi dato in luce l’anno 1787 (p. 24, ce.).