Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/118

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102 LIBRO anni. Callisto HI che Manno il[55 succedette a Niccolò, e tenne tre anni soli il pontificato, era uomo assai dotto nelle civili e nelle canoniche leggi. Ma egli, oltre all’essere in età troppo avanzata, tutto era rivolto al gran pensiero, tante volte e sempre inutilmente ideato, di una lega generale di tutti i principi cristiani per soggiogare l’orgoglio de’ Turchi rendutisi poc’anzi padroni di Costantinopoli; e nulla perciò potè operare a vantaggio delle scienze e dell’arti. Maggiori speranze aveano i dotti riposte nel Cardinal Enea Silvio Piccolomini, eletto a succedere a Callisto nel che prese il nome di Pio II. Era egli uomo in ogni genere di colta letteratura eccellente; e noi ne avremo a parlare con lode fra gli storici di questo secolo. In fatti appena egli fu eletto papa, e tosto a Francesco Filelfo , uomo a que’ tempi dottissimo, assegnò di pensione duecento annui scudi. Di che rendendogli grazie con sua lettera il Filelfo, Tu, dice (l. 14? ep 39()), a guisa di luminoso sole sei sorto a vantaggio de’ buoni e de’ dotti, che giaceansi tra folte tenebre. Perivano omai gli studj delle bell’arti (allude al pontificato di Callisto III), e tutte le più pregiate virtù , se tu non fossi per divin consiglio venuto a rinnovarle, a difenderle, ed illustrarle. L’Eloquenza che era ornai mutola, ha ricuperato coraggio e voce. Gl ingegni erari sopiti; si son riscossi. Tutti con più ardore di prima si animano a lodevoli imprese. La perdita di Niccolò V, sapientissimo e celebratissimo pontefice che tanto piangeasi da tutti gli uomini ertal iti ed eloquenti, non solo è stata