Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/141

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rniMO 135 ha dato alla luce il Catalogo de’ Professori (Spc cimai Litterar. Florent. t. 1, p. 180) che ivi insegnarono l’anno 1451? che sono in numero di quarantadue; pi uova assai chiara del nome a cui quelle scuole eran salite. Ma testimonianza ancor più onorevole ne abbiamo ne’ molti stranieri che da lontani paesi venivano a Firenze per istruirvisi negli studj. Parlando del Poliziano, vedremo ch’egli ebbe a suoi discepoli due figli del cancelliere del re di Portogallo. E da due lettere di Marsilio Ficino (Op. t 1, p. 926, ed. Basil. 1561) raccogliamo inoltre che alcuni principi d’Allemagna mandavano a Firenze de’ giovani, perchè ivi si formassero nelle scienze , al che ancora allettavali la protezione che di essi prendeva il magnifico Lorenzo do’ Medici.

VII. Ciò non ostante, sembrò a’ Fiorentini che miglior consiglio fosse il ristabilire l’università di Pisa; e l’anno 1472 ne pubblicarono il decreto che dal citato Fabbrucci si riferisce (l. cil. t. 34), nel quale veggiamo indicati i motivi che a ciò li condussero: Et perchè, dicesi in esso , alla Signoria di Firenze di tutti e grandi ornamenti solo manca avere uno degno et riputato studio nelle sue Terre, però desiderando anchora in questa parte farla ornata, veduto nella Città di Firenze comodamente far non si potrebbe, per esserci gran carestia di case, et in tal modo, che numero grande di scolari, quale a un riputato studio da ogni parte suole conferirsi , non havrebbe non che a contento, ma nè pure a necessaria sufficientia luogo per abitare , et il popolo