Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/147

Da Wikisource.

PRIMO 1 31

X. Scarse memorie abbiamo dello stato delT università ili Pavia in questo secolo; in cui per altro il numero e la fama de’ professori che vi tennero scuola, e che saranno da noi a’ lor luoghi accennati, ci dà a vedere ch’ella non cedeva ad alcuna in dignità e in onore. « Abbiain veduto nel tomo precedente che l’anno 1398 il duca di Milano Giangaleazzo Visconti avea trasferita a Piacenza l’università di Pavia. Ma non sì tosto egli fu morto, nel 1402, che cominciò a trattarsi di ricondurla a Pavia; come ci mostra 1 Elenco degli Atti pubblicato dal Parodi (p. 14, ec.); da cui ancora raccogliesi che solo l’anno seguente si eseguì il ritorno della università all’antica sua sede. Essi inoltre ci mostrano cbe 1 anno 1409 Per le pubbliche calamità fu essa a tale stato condotta , che convenne ridurre al numero solo di sette i professori, ma che poscia nel 1412 risorse all’antico splendore (p. 20, ec.) »». Negli Annali antichi di Piacenza si fa menzion di un collegio che il Cardinal Branda Castiglione milanese, vescovo di quella città al principio di questo secolo, istituì in Pavia, in cui venticinque giovani piacentini a scelta del vescovo di Piacenza fossero allevati (Script. Rer. ital. vol. 16, p. 633). La qual fondazione conferma il ritorno de’ professori a Pavia, poichè sembra che fosse questo un compenso a’ Piacentini accordato della perdita che con ciò aveano fatta. Il duca di Milano Filippo Maria Visconti nel 1420 per accrescere splendore e concorso all’università di Pavia, promulgò un decreto con cui si ordinava cbe uiuu de’