Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/159

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PRIMO l43 (ih. p 100) che niun de’ suoi sudditi, sotto pena di 300 ducati d’oro, potesse andare agli Studj delle scienze altrove che a Ferrara, e poscia con più altri editti, in diversi anni pubblicati, nuovi privilegi concedette a quello Studio, e stabilì nuovi provvedimenti a renderla sempre più illustre. Quindi si accrebbe talmente il concorso a quella università, che l’anno 1490 convenne aggiugnere tre nuove scuole alle antiche, che non eran capaci di contenere il gran numero degli scolari (ib. p. 120); e nel decorso di questa Storia vedremo più altre testimonianze della gran fama a cui era salita l’università di Ferrara. A quella di Napoli ancora vedremo che molti celebri professori furono chiamati , singolarmente a’ tempi di Alfonso e di Ferdinando, di cui racconta Giovian Pontano, che rinnovò molte scuole già da gran tempo venute a nulla (De Obedient l. 5). Ma come la storia di questa università non ci offre cosa degna di special ricordanza, non giova qui il parlarne più lungamente (*). (*) Alcuni opportuni provvedimenti dati dal re Alfonso I «r Aragona per accrescere sempre nuovo splendore alla sua università di Napoli, sono stati prodotti dal più volte lodato sig. Giangiuseppe Origlia (Stor. dello Situi, di A’ ftp. t. 1 , p. 235 , ec.), il cjuale anc ra nc produce più altri sullo stesso argomento del re Ferdinando. Di una nuova università eretta in Catania nelP isol i di Sicilia dalla splendida munificenza del re Alfonso d Aragona nel 1444 e de’ privilegi e degli onori di cui quel liberalissimo mecenate della letteratura V arricchì , parla a lungo lo storico di quella città Giambattista de’ Grossi (Decachord. Catan, chord. IV, mod. II, Thes. Antiq. Sicil. t. 10), che riferisce i diplomi perciò seguati.