Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/173

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PIUMO 15**7 c scrivendo cori proprietà e con eleganza in lingua latina. Quindi, dopo aver ragionato de’ gravi affari ne’ quali il Cardinal Bessarione fu adoperato , viene a descrivere la famiglia ch’egli avea raccolta in sua casa, composta tf uomini nell’una e nell’altra lingua eruditissimi, e in ogni scienza dottissimi; e dice che non solo ei formavali alla pietà e agli onesti costumi, ma alla dottrina ancora , all1 erudizione e ad ogni letteratura, talchè da essa uscivano di continuo , e più che da tutta insieme la curia romana , eruditissimi uomini. Alcuni poscia ne nomina , come Niccolò Perotti, Teodoro Gaza, Giovanni Gatti teologo e filosofo insigne, Valerio da Viterbo medico per sapere non inferiore ad alcuno di quella età. Andronico dotto nella lingua greca e nella latina. Sono ancora, continua, presso di lui molti ottimamente versati nelle civili e nelle ecclesiastiche leggi, e molti bene istruiti nelle matematiche. s!d essi aggi ungens i alcuni giovani che da lui ammaestrati non temeranno qualunque letterario cimento. Finalmente, dopo aver celebrata la pietà e la munificenza di questo gran cardinale nel sovvenire ad ogni maniera d’infelici, conchiude: Volentieri ammette ed ascolta coloro che a lui ne vengono anche sovente, e promette di far di buon animo quanto può a vantaggio de’ suoi amici, e singolarmente de’ dotti, de’ quali è gran protettore , e a questi dona talvolta del suo , quanto gli permettono le sue sostanze. Di questa accademia fa onorevol menzione ancora Giambattista Almadiano di Viterbo nell’elogio del Platina, aggiunto alle opere di