Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/216

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200 LIBRO era libraio di professione; ma era al medesimo tempo uomo assai dotto, e perciò consultato da molti. E vaglia per molte altre pruove che se ne potrebbono addurre, l’elogio che ne fece scrivendo a lui stesso Sozomeno da Pistoia, storico di questo secolo, le cui parole sono state, dopo altri scrittori, riferite dall1 nhate Melms (in. p. 95.): Se tufossi stato, dice egli, coetaneo a Cicerone, ei certo ti avrebbe renduto immortale colle sue lodi; perciocchè in questo nostro benchè sì infelice secolo tu hai acquistata una sin isolar cognizione di tutti i libri e di tutti gli autori delle lingue ebraica, greca e latina. Quindi i sommi pontefici, i vescovi , i re, i principi, e tutti gli uomini nelle dette lingue erudite a te ricorrono per nuovi lumi. E io stesso, a parlare sinceramente, nel ricercare le memorie de’ dotti iscrittori mi sono sopra ogni cosa giovato dell’opera tua, molte delle quali da te additatemi ho inserite in questo mio primo tomo.

XIII. I medesimi scrittori fiorentini aggiungono che oltre la biblioteca pubblica di s Marco, la quale fino al principio del secolo susseguente fu perciò detta la biblioteca de’ Medici, un’altra ne raccolse Cosimo in sua propria casa. Essi son troppo versati ne’ loro archivi, perchè si possa credere che abbiano ciò asserito senza buon fondamento, Io confesso però, che di tutti i passi degli scrittori contemporanei da essi arrecati non ne trovo alcuno in cui si faccia distinta menzione di una domestica biblioteca di Cosimo; perciocchè in tutti o si nomina generalmente una splendida