Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/26

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IO LIBRO castella. Meno felice fu il marchese Gian Jacopo di lui figliuolo, succedutogli nel perciocché questi dallo stesso Filippo Maria si vide a forza spogliato di quasi tutte le sue terre j e a gran pena potè riaverle nella pace conclusa l’anno 1433. Ei visse fino al 1445 in cui morendo lasciò erede de’ suoi Stati il marchese Giovanni IV suo figlio, che stese ancora più oltre il dominio, singolarmente per opera di Guglielmo VIII suo fratello , valoroso guerriero, che gli succedette poi nel dominio l'anno 1464 e con somma gloria il tenne fino al 1483. Bonifacio , altro figlio del marchese Gian Jacopo, gli succedette allora , principe più amante della pace che della guerra, che visse fino al 14)3; e lasciò poscia morendo quello Stato a Guglielmo IX suo figlio. Frequenti guerre ebbero parimente i Visconti co’ duchi di Savoia , i quali nello scorso secolo, e più ancor nel presente, stesero assai le loro conquiste in Italia. Amedeo VIII, che fu il primo ad aver il titol di duca, datogli nell’anno 1416 dall’imperador Sigismondo, riunì in se stesso, dopo la morte di Lodovico principe di Piemonte e d’Ac aia, seguila nell’anno 14*8, la signoria della Savoia e del Piemonte, e ottenne, nella pace del 1427 la città di Vercelli; e questi è quell’Amedeo medesimo che ritirossi poi, come si è detto poc’anzi, nell’anno 14^4? a ^ar v*ta eremitica a Ripailles, e fu eletto antipapa. Lodovico di lui figliuolo che gli succedette , e che visse fino all’anno 1465, fu principe di senno e valore non ordinario, e che prevalendosi dello sconvolgimento in cui era lo Stato di Milano,