Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/330

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3 /4 LIBRO Capo VI. Piaggi e scoprimento dell’America..

I. I viaggi di Marco Polo, l’ardito tentativo de’ Genovesi per ritrovare la via marittima alI Indie orientali, la scoperta da essi fatta delT Isole Canarie, ed altre somiglianti coraggiose intraprese de’ viaggiatori italiani ne’ secoli scorsi, avean riscossa T ammirazione e l’applauso di tutto il mondo; ed esse sole potean bastare a render l’Italia eternamente gloriosa. E nondimeno esse non furono che un saggio di quelle tanto più ammirabili cbe veder si doveano nel secolo di cui scriviamo. Lo scoprimento di un nuovo mondo fu opera dell’ingegno e del coraggio italiano; e il passaggio ancora per mare all Indie orientali finalmente trovato, non fu senza il consiglio e l’indirizzo de’ nostri. Troppo è per noi glorioso questo argomento, perchè io non debba trattarne colla maggior esattezza che mi sia possibile, e mi converrà perciò a Latinif diversissimi, ut memini me iobis alas osti ridere , simul insrripti’ ìnes ex Hs vetusta* rollectas a Collenucein et Annio , et pnst etiam ab aliis vulga/as. « Alle raccolte d’antichità fatte sulla fine del secolo xv. deesi aggiugnere quella di Jacopo Zaccaria intitolata luscriplionum libellus, pubblicata da Gabriello Apollonio con lettera dedicatoria ad Andrea Brenzio, o Brenta, suo maestro, e stampata due voltP in Roma, la prima sotto Sisto IV , la seconda sotto Alessandro VI. Di amendne parla il P. M. AudilVedi (Cai. rom. Edit. saec. XV, p. 462, 4y5) ».