Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/446

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4^0 LIBRO Filippo (la Bergamo, correligioso c contempo-* ranco del Becchi, nell’edizione della sua Cronaca del 1503, benchè poi in quella del 1513 si legga, forse per errore di stampa, il 1495. Una sola opera ne abbiamo stampata, cioè un’Apologia del suo Ordine pubblicata in Firenze nell’anno 14))i- Ma assai più se ne conservano manoscritte nella libreria di S. Spirito nella detta città e altrove, e molte di esse sono comenti sui libri di Aristotele, altre sono di argomento teologico, e se ne può vedere un diligente catalogo presso il già citato conte Mazzucchelli. Più celebre ancora fu Alessandro Oliva da Sassoferrato, che dopo essere stato eletto general del suo Ordine l’anno 14^9? P anno seguente da Pio II annoverato tra’ cardinali, e morì poscia tre anni appresso. Giannnntoni’ j Campano ne recitò F orazion funebre, che abbiam tra le opere di questo scrittore, e il Gobelino, o, a dir meglio, lo stesso Pio II, parlando e della elezione che di lui fece, e della morte di questo piissimo cardinale, ne fa grandi elogi, lodandone la santità e la dottrina, (Gli scrittori del suo Ordine ne accennano alcune opere teologiche e ascetiche, che si conservano in Roma. Egli ancora intervenne al concilio di Basilea, come rilevasi da un passo del Wadingo (Ann. Minor, ad an. 1435).

XIX. Gli scrittori agostiniani parlano ancora con molta lode delle virtù e del sapere di Ambrogio da Cora, così detto dal luogo di sua nascita nella Campagna di Roma, ma che era della famiglia Massaria, e che spesso dicesi ancor Coriolano. Migliori notizie ce ne ha date