Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/445

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SECONDO 4 29 Vita del celebre generale Carlo Zeno suo avolo , cioè che questi fra gli uomini dotti, della famigliare conversazion de’ quali godeva negli ultimi anni di sua vita, numerava ancora Gabriele ni Spoletanum magni nominis ea tempestate virum sacrisque literis eruditissimum (Script. rer. ital. vol 19, p. 364)• L’anno 1429 fu eletto vescovo, non già di Lucera, come scrive il Fabricio (l. cit. vol. 3, p. 2), ma di Nocera, come corregge monsig. Mansi coll’autorità dell’Ughelli e del P. Gandolfi. Il qual vescovado tenne Gabriello, secondo lo stesso Ughelli, un anno solo, essendo morto l'anno 1430. Ma gli scrittori agostiniani gli prolungan la vita fino al 1433. Di Guglielmo Antonio Becchi nobile fiorentino, che è il terzo de’ teologi agostiniani de’ quali mi son prefisso di ragionare, si può vedere 1 esatto articolo che ce ne ha dato il co. Mazzucchelli (Scritt ital. t. 2, p. 596). Le università di Padova e di Bologna lo ebbero alle loro scuole, poichè ebbe abbandonato il mondo; e nella seconda prese i consueti gradi di onore. Nel 1440 era fra’ teologi dell’università di Firenze; e nel 1451 era attuale e stipendiato lettore nella medesima. Dopo altre onorevoli cariche nel suo Ordine sostenute, ne fu chiamato al supremo governo nell1 anno 1460. Dieci anni appresso Paolo II gli conferì il vescovado di Fiesole, di cui poscia fece rinuncia fanno 14&i. Finalmente in età decrepita morì in Firenze nel 1496, come crede il P. Gandolfi (l. cit. p. 147)» 0 secondo altri nel 1490, ma più probabilmente nell’anno 1491 poichè così afferma F. Jacopo