Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/444

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428 Libro perchè egli citato avea recate giuste ragioni per non comparire, sì perchè avea dichiarato che in ogni cosa sottometteva al giudizio della Chiesa le sue opinioni. In fatti non sol gli scrittori del suo Ordine, ma l’Ughelli ancora altamente ne loda la dottrina non meno che la santità dei costumi, per cui da alcuni è onorato col titolo di Beato. Ei morì nel 144^ l‘l' sciando più altre opere teologiche e scritturali, che si annoverano dal Tritemio (De Script, eccl. c. 722) e dal Fabricio (Bibl. med. et inf. Latin. t. 1, p. 150) e da tutti gli scrittori agostiniani. Ma niuna di esse è stata pubblicata in istampa.

XVIII. Nulla pure, eli’ io sappia, abbiamo alle stampe di Gabriello Garofolo da Spoleti dello stesso Ordine agostiniano. Il Tritemio però (l. cit. c. 735), che il dice uom dotto nella sacra Scrittura , e versato ancora nelle scienze profane, di egregio ingegno e valoroso predicatore, il fa autor di più opere, e singolarmente di alcuni trattati contro gli eretici detti Fraticelli, contro de’ quali ei declamò ancora con molto zelo dal pergamo; e ad essi gli scrittori agostiniani (Gandolf. de CC. Script. august p. 124) aggiungono molti sermoni da lui recitati. Ei fu vicario generale del suo Ordine nella Marca Trivigiana nel 1420, priore del suo convento in Venezia, e onorato di più altre cariche nella sua religione, di cui formò ivi ancora una particolar congregazione detta di S. Spirito, benchè poi egli facesse ritorno al corpo ond1 era uscito. E al tempo in cui egli era in Venezia, si dee riferire ciò che narra Jacopo Zeno nella