Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/452

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436 MURO il zelo con cui egli combattè gli Eretici in Italia, in Boemia, e in altre parti dell’Allemagna, a’ quali ei mosse guerra non sol colla lingua e colla penna, ma coll’armi ancora, raccogliendo eserciti per isterminarli. Collo stesso ardore si adoperò egli a domar la potenza e il furore de’ Turchi, contro de’ quali radunato un fortissimo esercito, egli stesso il condusse personalmente a combatterli l’anno 1456, e data loro una memoranda sconfitta, li costrinse a levar l’assedio da Belgrado. Dopo la qual! impresa ei finì di vivere lo stesso anno nella diocesi di Cinquechiese in Ungheria. Tutto ciò non appartiene a quest’opera; e io osserverò solo che ci dovea essere uomo assai dotto non solo nella teologia, di che diede pruove non rare volte nel disputar cogli Eretici, ma ancora nel Diritto canonico e nel civile. In fatti abbiam parecchi trattati di tale argomento da lui scritti, e parte stampati separatamente, parte inseriti nella voluminosa Raccolta de’ Trattati dell’uno e dell’altro Diritto. Convien dire che, oltre le opere che ne sono uscite alla luce, più altre se ne conservino manoscritte j poiché il Mongitore racconta (BibL sicuL t. 2, App. p. 22) che f Giannantonio Sessa palermitano, dello stesso Ordine dei Minori Osservanti, avea con un’ostinata fatica di ben venti anni sul principio di questo secolo raccolte e illustrate con note tutte l’opere di questo sant’uomo, e che apparecchiavasi a darle in luce in diciassette tomi in folio. Ma non trovo che siasi mai fatta cotal edizione. Il catalogo di quelle opere che a noi son note, si può vedere presso il Wadingo (Bibl. Ord.