Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/454

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438 unno Domenici)! vescovo di Tore elio, il quale benché prima sostenuto avesse il parere de’ Minori, erasi poi nondimeno piegato in favor degli avversarj; e Lorenzo Roverella vescovo di Ferrara , che difendeva l’opinione de’ Minori: praecipua vero contentio, dice il pontefice, inter duos Episcopos fuit, Dominicum de Dominicis Torcellanum , et Ferrariensern. • Torcelliuius, qui olim cum Minoribus senserat, mutato proposito , ad Praedicatores defecerat. Ferrariensis Minoribus astipulabatur , et summo conatu sententiam impugnabat Praedicatorum.

XXII. Di Domenico de’ Domenici)i ha già parlato con molta esattezza il P. degli Agostini (Scritt. venez. t. 1, p. 386, ec.), presso il quale si potran) leggere le più minute notizie intorno a questo dottissimo vescovo, comprovate con autentici monumenti. Io sarò pago di accennarne le cose più memorabili. Nato di ci vii famiglia in Venezia l’anno 1416, fu inviato agli studj nell’università di Padova, ove ottenne tal nome, che in età di soli diciannove anni fu destinato nella medesima a professore di logica. Passato poscia alla corte di Eugenio IV, sostenne ivi negli anni 1441 e 1442 due dispute teologiche, per le quali il pontefice ne concepì stima sì grande, che lo elesse decano nella collegiata di Cividal del Friuli. Deesi però qui emendare un leggier fallo del P. degli Agostini, che dice aver Domenico disputato in Roma; perciocchè ne’ due anni suddetti Eugenio IV non partì mai da Firenze, ove era adunato il general concilio. Ben fu egli per qualche tempo professor di teologia in Roma , come pruova