Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/510

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4y4 LIBRO d’Aristotele intorno alle virtù; il che ci mostra che nella lingua greca ancora era Paolo ben istruito. Questi ancora ebbe l’onore di una medaglia in suo onore coniata, che fu dal suddetto Zeno veduta nel museo Cesareo in Vienna (l. cit p. 445) colle parole Paulus Pergulensis L. V. (cioè lector venetus) Ortho. Mena. Le quali due ultime parole egli confessa di non intendere (a).

V. Così stabilita la divisione di questi tre Paoli, veggiamo quai sieno le opere di ciascheduno. E cominciam da quest’ultimo, che fra tutti ne ha il minor numero. Di lui dunque è primieramente la Logica poc’anzi accennata, o, a dir meglio, un breve compendio di dialettica diviso in sei trattati, a’ quali nell’edizion veneta del 1510, da me vedula, si aggiugne un trattatello De modis composito et diviso, indirizzato a Pietro de’ Guidoni, che è forse lo stesso che nel Catalogo de’ codici della Biblioteca di S. Marco viene intitolato: M. Pauli Pergulensis.... Tractatus, in quo agi tur ile solvendis brevi ter qiùbusdam sophismatibus ad Petrum de Guido... (t. 2 , p. 135). Al fin di esso si legge: Et sic est finis tractatus M. Pauli Pergulensis fidgosi Arti uni doctoris 1449) die vi. Decembris bora i. noe ti s in domo sua Perii tiis. Nella Vaticana si hanno ancora i dubbj del nostro Paolo contro un libro intitolato Consequentiae Stradi (Montfauc. li ibi. BìblioUu t. 1 , p. 37). Le quali due operette, iusiein (-1) Le parole Ortho Mena sono probabilmentj Irat c clol grcco ilu if jot I’ cllo c film auiiuo.