Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/519

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SECONDO 5o3 filasti de Parma Perspectiva (Cat. Codd. mss. Bibl. S. Marci t. 2. p. 1), e due altri codici della stessa opera indica il Montefaucon nelle biblioteche Laurenziana in Firenze, e Ambrosiana in Milano (Bibl. Biblioth. t, 1 ,p. 3)), 5io). Lo stesso autore ci addita nella biblioteca di S. Marco in Firenze (ib. p. 427: Magistri Blasii de Parma de ponderibus; e nella Vaticana (ib. p. 106): Blasii de Parma varia opera. Finalmente nel Catalogo de’ Codici della Biblioteca del re di Francia abbiamo: Judicium de revolutione anni 1405. authore Blasio de Parma (t. 4 p 359, CO(? 7443) (n). La qual ultima opera ci fa vedere che Biagio egli pure era uno di que’ pazzi che andavano follemente perduti dietro T astrologia gindiciarìa in questo secolo ancora pregiata assai; di che avremo in questo capo medesimo più altre pruove (b).

VII. Men conosciuto è un filosofo bolognese di questi tempi, perchè nimf opera lasciò a’' posteri, che facesse pruova del suo sapere. Ma le lodi, di cui f onorano gli scrittori di quel secolo, mostrano eli’ ei fu reputato un dei più dotti. Ei fu Niccolò Fava, che dall’Alidosi (//) Anclie nella libreria di S. Maria del Popolo in Roma conservatisi in un codice ins. le quistioni del Pelacane De Cado et Mando, c da un Indice antico della medesima si raccoglie che eravenc ancora una volta un trattato di Astrologia. (b) E forse questa è la ragione per cui il medico Antonio Guainerio. cbe ne era stato scolaro , parla di Riagio con mollo disprezzo, mettendolo del pari colle donnicciuole , come osserva il eh. signor Vincenzo Malacarne (Delle Od. dd Med. e dd Cerus., co. t. 1, P • 43)•