Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/521

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SECONDO 5o5 ne ebbe non poco danno nella salute , e convenne usare di qualche pronto rimedio per risanarlo. Nella sopraccennata Cronaca di Bologna ancora si parla di lui con molta lode nell’atto di riferirne la morte: A’ dì i/\ di Agosto (del 1439)) morì Maestro Niccolò dalla Fava, il quale era uno de’ famosi Filosofi if Italia, e fu seppellito nella Chiesa di S. Jacopo de.’ Frati Eremitani nella Strà San Donato (Script. rer. ital. vol. 18, p. e con somiglianti espressioni ne parla Biondo Flavio, dicendo: Obiit proximis temporibus Philosophorum sui saeculi praestantissimis Nicolaus Faba. Bononiensis (Ital. illustr. reg. 6)5 e Girolamo Borselli domenicano ne’ suoi Annali di Bologna, clic all1 anno suddetto ne accenna la morte, e gli dà i titoli di acuto filosofo, e di principe de’ medici del suo tempo (Script. rer. ital. vol. 23, p. 877). Finalmente l’iscrizion sepolcrale riferita dall1 Alidosi, benché si possa credere esagerata secondo il costume , è pruova nondimeno dell1 alla stima in cui egli era tenuto: Hic Nicolae cubas Fabiae nova gloria gentis, Principe quo erexit Philosophia caput. Compar Aristoteli fuerat comparque Platoni,Doctrina, studio , vel gravitate prior Heu qualis cecidit tibi docta Bonomia natus! Ausonia heu cecidit gloria quanta tibi! (a) (n) Veggasi I' articolo intorno al Fava , inserito dal sig. abate Francesco Alessio Fiori nidi’ opera degli Scrittoli bolognesi del signor conte Fantiuzi (lomo 3, p. 3o6, cc.).