Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/527

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SECONDO 51I eli’ ci non prendesse l’Argiropulo a suo maestro se non circa dieci anni, dacchè ivi erasi stabilito. Aggiugne il Papadopoli che nel 1444 tornò l’Argiropulo a Costantinopoli, e che indi poi fu chiamato a Firenze. Ma di questo secondo ritorno non veggo qual pruova da lui si arrechi. Non men difficile è a definire quando e da chi ei fosse chiamato a Firenze. Niccolò Valori, nella Vita di Lorenzo de’ Medici, afferma (p. 12) che da Pietro figliuol di Cosimo e padre dello stesso Lorenzo fu l’Argiropulo chiamato a Firenze. E lo stesso confermasi da Donato Acciajuoli, il quale, indirizzando a Pietro la Vita di Alcibiade da lui tradotta dal greco di Plutarco, fra le altre cose lo loda pel singolar beneficio che alla gioventù fiorentina avea conferito col chiamare ad istruirla Ciò- • vanni Argiropulo. Ma comunque sieno autorevoli cotai monumenti , hanno assai maggior forza que’ che ci provano che egli vi fu chiamato fanno 14 56? mentre Cosimo ancor viveva. Bartolommeo Fonti, scrittore egli ancora di que’ tempi, ne’ suoi Annali pubblicati nel Catalogo delle biblioteca Riccardiana, ne assegna a quell’anno la venuta a Firenze: Joannes Argirophilus Bizantius Peripateticae Philosophiae Doctor egregium magno salario Florentiam accitus summa omnium admiratione ai ino s xy est projessus (’). (*) Un' altra annoi- più evidente pruova ce ne offre la traduzione dell’Etica d' Aristotile, stampata da un certo Niccolò in Firenze senza nota di tempo , e dall’Argiropulo dedicata.a Cosimo. 11 eli signor Piel’.ntouio Crevena, che ha questa rarissima edizione,