Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/530

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5i4 unno non potè avvenire che negli ultimi anni del soggiorno che l’Argiropulo fece in Firenze; perciocchè quegli era nato solo due anni prima che questi vi si recasse, cioè al 1454 Lo spazio di quindici anni che dal Fonti si assegna alla scuola dall’Argiropulo tenuta in Firenze, ci pruova eh’ei ne partì l’anno 1471 * E allora fu probabilmente eli’ei passò a Roma, benchè altri ciò differiscano all’anno i47^Par nondimeno che P Argiropulo o un’altra volta tornasse a Firenze, o almen si credesse che fosse per ritornarvi. Io lo raccolgo dal primo de’ due greci epigrammi in lode di esso dal Poliziano composti nel xix. anno di sua età, cioè nell’anno 1472? in cui descrive il giubilo che i Fiorentini provavano per l’aspettato di lui ritorno. S’ei tornasse, o no, a Firenze, non trovo monumento che ce ne assicuri. Solo è certo ch’ei passò in Roma gli ultimi anni della sua vita. Ivi era stato negli anni addietro Bartolommeo di lui figliuolo, che era al servigio del Cardinal Bessarione, e che fu barbaramente ucciso da alcuni ladroni. Abbiamo una lettera dal Cardinal Jacopo degli Ammanati (ep. 200) a lui scritta per consolarlo di sì grave sventura, e per narrargli la paterna sollecitudine del Cardinal Bessarione nel prestare ogni possibile ajuto all’infelice figlio nel tempo che sopravvisse, e gli onori con cui il pontefice Paolo II avea ordinato che se ne accompagnasser le esequie. Ma in un’altra lettera su ciò scritta al medesimo Cardinal Bessarione (l. cit. p. 144) l’Ammanati si duole che Giovanni non abbia in questa occasione mostrata quella fermezza