Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/538

Da Wikisource.

523 LlltRO abbandonò, e si diede a’ Latini. Del qual cambiamento alcuni scrittori, a’ quali sembra che ogni azion virtuosa muova da qualche vizio, han voluto recar per cagione la superbia e l’ambizione di questo prelato; calunnia apertamente smentita dalla modestia e dalle altre virtù che in lui risplenderono costantemente. Eugenio IV l’anno 1439) gli concedette l’onor della porpora. E il nuovo cardinale per essere più utile alla Chiesa romana diedesi allora con tal ardore allo studio della lingua latina, che potè poscia in essa scrivere felicemente. Il Papadopoli afferma (Hist Gymn. patav. t. 2, p. 272) che a tal fine ei recossi all’università di Padova; ma io vorrei ch’ei ne adducesse pruove più autorevoli che il detto del Tommasini. Adoperato da’ romani pontefici nel maneggio di più gravi affari, diede sempre costanti pruove d1 integrità non meno che di prudenza. Niccolò V, dopo averlo nominato vescovo prima di Sabina, poi di Frascati , lo destinò legato a Bologna , ove già abbiam veduto con quale impegno si adoperasse a ristorare i danni di quella università; e il Platina nel Panegirico in onore di lui recitato, e da noi mentovato altre volte, esalta a lungo la singolare saviezza con cui egli per lo spazio di cinque anni sostenne quella difficile legazione, e la dolce memoria che lasciò di se stesso in quella città. Molto si affaticò per conchiudere la tanto sospirata lega contro de’ Turchi, e fu a tal fine inviato da Callisto III ad Alfonso re di Napoli, e all’imperador Federigo III da Pio II; il qual pontefice onorollo ancora del titolo di patriarca