Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/550

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534 LIBRO 10 ti avviso perciò, e ti prego a non differire la tua venuta, ma a navigar tosto, come suol dirsi, con vele e remi, poichè è favorevole il vento; perciocchè troverai le tue cose in un tranquillo porto. XVL Se Giorgio tornasse, o no, a Roma, non ne trovo indicio, o monumento alcuno. Ma io penso eli’ ei vi tornasse, per esserne dopo qualche anno di bel nuovo cacciato (a). È certo ch’egli compose circa il i458 la sua Comparazione tra Aristotele e Platone, in cui esaltando il primo con somme lodi, maltratta 11 secondo per modo, che non teme di dire Maometto essere stato legislatore miglior di Platone. L’epoca di questo libro raccogliesi da un trattato inedito di Andrea fìgliuol di Giorgio contro lo stesso Platone, che fu veduto l’anno 1^56 dal eh. ab. Zaccaria nella libreria de’ Gesuiti di Mantova, e di cui egli ha pubblicata la prefazione al pontefice Paolo II, e la conchiusione (Iter litter. p. i 27). Or egli parlando dell’opera di suo padre la dice: a Georgio Trapczuntio patre meo in tres libros Calisti Pontificata felicissime digestum; e poco appresso , dopo aver detto che niuno aveagli (a) Giorgio tornò veramente a Roma, come io avea congetturato, e fu segretario non solo di Callisto III, ma anche di Pio II , come ci mostra una Bolla di questo papa del 14 di settembre del 1458, accennata dall’abate Marini (t. 2, p. 136). Ma poco dovette in quell’impiego continuare, poichè l’anno seguente egli era in Venezia. Presso lo stesso scrittore si possono anche veder notizie di Andrea figliuol di Giorgio (ivi, p. i38).