Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/555

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SECONDO 53) figliuolo dedico al pontefice Sisto IV la traduzione dell’Almagesto di Tolommeo fatta dal suo padre, affermando che questi non avea potuto finirla sorpreso dalla morte. È certo dunque che Giorgio morì prima de’ 12 d’agosto del 1484 ultimo giorno della vita di Sisto. Ei fu sepolto nella chiesa della Minerva, e l’Allacci si duole che l’iscrizion sepolcrale, esposta al calpestio di chiunque entra in quella chiesa, sia rosa per modo, che appena se ne rileva il nome.

XVII. Moltissime sono le opere di Giorgio da Trabisonda, delle quali più esattamente di tutti ragiona il Zeno, e alcune altre ancora ne ha annoverate T eruditissimo monsignor Mansi (Fabr. lì ibi med. et inf. Latin, t. 3, p. 36). Esse sono primieramente traduzioni di greco in latino sì di opere sacre, cioè della Preparazione di Eusebio, di più opere di S. Cirillo Alessandrino, di S. Gregorio nisseno e del Nazianzeno, e di S. Giovanni Grisostomo; come ancor di profane , cioè di molte opere d’Aristotele, delle Leggi di Platone, e dell1 Almagesto e del Centiloquio di Tolommeo ,* c (Ji una orazion di Demostene. Queste traduzioni furono allora da molti avute in gran pregio, come ci danno a vedere le lodi con cui abbiamo uditi parecchi ragionare di Giorgio, ma poscia comunemente sono state riprese singolarmente per la poca esattezza del traduttore, il quale, conf egli stesso talvolta confessa , toglieva e aggiugneva all’originale ciò che pareagli meglio. Più opuscoli egli scrisse nella natia sua lingua, i quali appartengono per lo più ad argomento sacro, e principalmente al grande affare della