Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/557

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SECONDO 54! più oltre. Ma Giorgio uomo di tutto altro carattere, e sdegnato già col Bessarione, perchè questi in altra occasione avealo proposto al Gaza, scrisse e divolgò una lettera in greco intitolata: Ultrum natura consilio agat: in cui fingendo di combattere contro il Gaza, si rivolse veramente contro il medesimo cardinale, e scrisse in maniera che troppo disdiceva ad, uno singolarmente che molti benefici avea da lui ricevuti. Più ancora si avanzò egli nella sua opera scritta in latino e intitolata Coniparatiojies Philosophortim yJ risto telis et Platonis, da lui composta, come si è detto, verso il 1458, e poi stampata in Venezia del 1523; perciocchè in essa non vi ha delitto di sorta alcuna ch’ei non rimproveri a Platone, nè alcuna pubblica calamità eli’ ei non attribuisca alla platonica filosofia. Il Cardinal Bessarione che era grande ammiratore di questo antico filosofo, e che amava innoltre il suo maestro Pletone, prese a difendere amendue, e pubblicò la sua opera intitolata In Calumniatorem Platonis, che fu poi stampata in Roma senza nota di anno dai due celebri stampatori tedeschi Pannartz e Sweinheim. Giannandrea vescovo d’Aleria, nella prefazione già accennata alle Opere di Apuleio e di Alcinoo fatta nel i4&)? afferma che il cardinale avea di fresco intrapresa e compita quest’opera: Defensionis Platonicae libros nuper scribere adgressus tanta id majestate et felicitate egitj ec. Ma essa non dovea ancora essere renduta pubblica , poichè Andrea figliuol di Giorgio uelf opuscolo sopracitato si vanta che niuno avea finallor risposto a suo padre,